Francesco, esploratore delle emozioni

Respirare, muoversi, commuoversi. In queste tre parole, con cui Francesco Padrini sintetizzava e ampliava la ricerca e la pratica della bioenergetica, c'è il corpo e il pensiero che crescono ogni identità, integrandosi, modellando e raccontando paure e gioie che ci modellano fisico e psiche, attraverso le emozioni. O come spiegava lui: "Oltre la lettura del corpo e attraverso lo scioglimento della tensione per liberare le emozioni e solo dopo aver così liberato l'emozione".  

Padrini, psicologo, psicoterapeuta e soprattutto precursore, aveva incarnato le teorie di Wilhelm Reich e di Alexander Lowen, di cui era stato allievo, e le aveva fatte conoscere e sviluppate in Italia con l'empatia di un esploratore che ha l'attitudine a espandersi oltre i confini.

Dal primo libro negli anni '70, Dal corpo alla mente, scritto con l'amico giornalista e drammaturgo Remo Binosi, in cui rifletteva sul valore del corpo nella cura della psiche: rivoluzionario e non a caso edito da un editore, Giulio Savelli, che aveva rivoluzionato l'editoria mettendo alla portata di tutti i grandi pensieri che stavano trasformando la cultura, la politica, il senso di sé. All'ultimo, uscito (2019), Linguaggio segreto del corpo e del volto (Demetra).
In mezzo, di libri, ce ne sono stati tanti: da L'energia dentro di noi (Mondadori) a Correggi la postura (Riza).

Il volto e il suono delle parole, sono stati gli ultimi obiettivi di una ricerca costante e plurima, come era lui.

"C'è un passaggio obbligatorio che molto spesso è sottovalutato e la nostra cultura non aiuta: liberare la voce", diceva parlando del "corpo armonico in quanto corpo vibrante", argomento degli ultimi studi che Francesco stava affrontando. La voce attraverso la respirazione e il suono, ritrova la sua voce naturale. Così corpo, respiro e voce si integrano ed esprimono una sola armonia.

"Ci sono esercizi che possono liberare le tensioni per ritrovare la nostra voce naturale, quella di quando eravamo bambini, unica e irripetibile che esprime la nostra identità. Ed è solo attraverso la nostra voce vera che possiamo trovare la nostra centratura sul sé anziché fuori dal sé". Come nel video qui sopra che avevamo pubblicato il marzo scorso durante il confinamento dovuto alla pandemia.

Le biografie ufficiali riportano professione e ricerca (analista bioenergetico e trainer di gruppi di formazione, docente di discipline diverse tra cui la psicosomatica) e quella umana lo racconta come una persona curiosa, innovativa, senza paura, contro stereotipi e omologazioni. "Generoso e capace di contagiare vita e sapienza con naturalezza", hanno scritto i suoi allievi, appena avuta la notizia che se ne è andato, E ancora "Eri lo strumento tramite il quale l'energia danzava e pulsava senza limiti".

Spaziava dalla scienza naturale della bioenergetica (aveva ideato le tecniche del Massaggio bioenergetico e del Grounding massage), dalla Bioclimatologia, dalla Biotecnologie e la Medicina naturale, dallo studio dei colori (Cromoterapia - De Vecchi, scritto con Maria Teresa Lucheroni, dermatologa ) e delle essenze (Aromaterapia - Fabbri), ai viaggi Milano - Novi Ligure, nell'orto del nonno, fiero di coltivare primi fra tutti gli alberi di pere, piantati proprio dal nonno. E i racconti degli alberi diventavano metafore di vita, di esperienza.
Durante il Tempo delle Donne 2019, Francesco Padrini è intervenuto in una delle inchieste del la 27ora: "Io e gli altri, nessuno è un'isola". 
Uno spirito libero la cui energia, da quella studiata a quella personale, entrava in relazione con le persone e le cose. Senza giudizio. "Non giudicare ma comprendere, non convincere ma proporre" spiegava cosi la psicofisionomia, a cui si era molto dedicato. "Non si tratta di etichettare gli altri attribuendo loro limiti e difetti, ma di acquisire gli strumenti per valorizzare maggiormente noi e le persone con cui ci relazioniamo".

Poteva accadere in studio, con allievi e pazienti, durante una passeggiata in bicicletta o al tavolo di un ristorante, magari con una "fiamanghilla" di acciughe al centro: partiva la sua arte nell'attaccare bottone con chiunque. In italiano o nel genovese dei signori e del popolo. Gli ultimi titoli di un quotidiano o, magari, proprio sulle acciughe, una passione da buongustaio, e sul mare, quello lì di fronte agitato o calmo, con l'orizzonte da guardare a lungo. Per far nascere altre idee.

Con il mare, il sale, l'acqua, il sole, la sabbia aveva instaurato un rapporto di scambio, non solo perché da ligure il bagno lo faceva anche fuori stagione, ma perché lo studiava, rilevandone tutto quello che di buono poteva dare al "corpo" e alla "psiche". E anche da quella originaria passione ne sono nati due libri: La Talassoterapia, Il mare che cura (Xenia) e Il mare è salute (Red).